Documento tecnico ufficiale del Servizio Fitosanitario Nazionale n. 33 – Linee Guida
Linee guida per la gestione del materiale di risulta degli abbattimenti e delle potature di piante infestate da Toumeyella parvicornis (Cockerell)
Il commercio internazionale, sempre più frequente e importante per le economie evolute, nonostante il controllo svolto dal Servizio Fitosanitario nei porti e negli aeroporti, spesso porta in Europa e nello specifico in Italia nuovi organismi “alieni”.
La cocciniglia Toumeyella parvicornis (Cockerell) è l’ultimo di questi organismi nocivi per le piante giunto nel nostro Paese.
La cocciniglia Toumeyella parvicornis (Cockerell) è stata descritta nel 1897 da Cockerell come Lecanium parvicorne, successivamente trasferita dallo stesso autore nel genere Toumeyella. È conosciuta anche con i sinonimi di Lecanium numismaticum (Pettit & McDaniel, 1920), e Toumeyella numismaticum. Negli areali di origine è denominata “Pine tortoise scale” (= Cocciniglia tartaruga del pino), per la particolare morfologia del corpo delle femmine adulte, che ricorda un carapace di tartaruga e per essere infeudata al genere Pinus.
Si tratta di un insetto che in ambito europeo non è regolamentato e non rientra in alcuna lista dell’EPPO.
La sua classificazione tassonomica è la seguente:
Regno: Animale
Phylum: Artropodi
Classe: Insetti
Ordine: Emitteri
Superfamiglia: Coccomorpha
Famiglia: Coccidae
Genere: Toumeyella
Specie: parvicornis
Codice EPPO: (TOUMPA)
Il coccide forma fitte colonie sui germogli e sugli aghi delle specie di pino maggiormente suscettibili, creano condizioni di deperimento alcune volte irreversibile, che può anche portare alla morte delle piante a causa della continua sottrazione di linfa e riduzione della capacità fotosintetica dei pini.
La cocciniglia tartaruga dopo aver colonizzato la pianta genera un’abbondante produzione di melata e successiva formazione di fumaggine con annerimento della vegetazione e imbrattamento delle cose sottostanti la pianta.
Rilevata in Campania per la prima volta nel 2015 dal Servizio Fitosanitario Regionale (SFR) in collaborazione con l’Università Federico II di Portici, è stata successivamente nel 2018 segnalata anche dal SFR del Lazio.
Dal 2019 il Ministero Agricoltura A.F. presso il Comitato Fitosanitario Nazionale (CFN) ha istituito un Gruppo di Lavoro per studiare il fenomeno e dare gli elementi necessari al CFN per predisporre una pianificazione delle operazioni da svolgere per identificare il patogeno, eradicarlo se possibile o contenerlo.
Il CFN ha già pubblicato delle Linee Guida che possono essere di riferimento le Amministrazioni locali ed i cittadini. Sono in corso i lavori per aggiornare detto documento e per fronteggiare adeguatamente questa nuova emergenza fitosanitaria.
Con riferimento ad un contesto di controllo biologico, per quanto riguarda l’attività di antagonisti autoctoni o naturalizzati, sono stati registrati solo sporadici segni di predazione da parte di insetti predatori e basse percentuali di parassitizzazione, del tutto insufficienti a contenere la cocciniglia e ad impedire le drammatiche manifestazioni dannose fin qui registrate.
Il controllo naturale dovrà essere ulteriormente approfondito al fine di valutare la fattibilità di un programma di introduzione di un agente di controllo biologico di T. parvicornis, per puntare ad un riequilibrio biologico, difficile da raggiungere con altri mezzi di lotta alla specie aliena.
La lotta chimica in chioma, con l’utilizzo di piattaforma su piante ad alto fusto, è stata applicata e sono stati valutati gli effetti di trattamenti insetticidi anticoccidici classici, impiegando prodotti registrati per il controllo dei fitomizi. Sono stati altresì, valutate l’efficacia dell’uso di sostanze di minore impatto ambientale (oli, saponi), con risultati palliativi, nonché applicazioni sperimentali ricorrendo alle tecniche endoterapiche, mediante l’uso dell’abamectina, unica sostanza autorizzata per l’utilizzo endoterapico su conifere in ambiente urbano, ma non specifica per questa avversità, le quali non hanno prodotto risultati significativi.
L’approccio endoterapico rimane da approfondire ulteriormente in maniera più consistente, sia per la ricerca di un metodo applicativo, sia di una sostanza attiva e/o formulazione validi per una lotta realmente efficace alla cocciniglia tartaruga dei pini.
Linee guida per la gestione del materiale di risulta degli abbattimenti e delle potature di piante infestate da Toumeyella parvicornis (Cockerell)
Pubblicati due nuovi lavori sull’utilizzo dell’endoterapia per trattare i pini infestati dalla cocciniglia tartaruga.
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 173 del 21 luglio 2021, il decreto 3 giugno 2021: Misure fitosanitarie di emergenza ai fini del contrasto dell’organismo nocivo Toumeyella parvicornis (Cocciniglia tartaruga)
Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste
Via XX Settembre, 20 – 00187 Roma
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