Il settore Materiali di Moltiplicazione regola la maggior parte dell’attività vivaistica indicando requisiti e caratteristiche dei materiali di moltiplicazione ai fini della loro commercializzazione; è caratterizzato da distinte regolamentazioni comunitarie e nazionali, che sono state sviluppate in momenti storici differenti sia per un distinta specificità produttiva degli stessi vivai sia per dare risposte a problemi contingenti
Il settore è attualmente suddiviso in 4 aree, in funzione delle normative comunitarie di riferimento, nello specifico le Direttive riguardano i materiali di moltiplicazione della vite, delle piante ornamentali, delle piante da frutto e delle piantine ortive, eccetto le sementi.
Per tutte e quattro le aree si tratta di norme specifiche che si aggiungono alle cosiddette norme fitosanitarie obbligatorie, contemplate dal d.lgs. 19 agosto 2005, n. 214, che costituiscono un pre-requisito per la produzione ed il commercio dei materiali di moltiplicazione.
Inoltre, essendo l’attività vivaistica il primo e fondamentale passo della filiera agricola, l’esperienza dei Servizi fitosanitari regionali maturata nel corso dell’attività ispettiva ed autorizzativa, ha suggerito di prevedere criteri minimi di selezione per tutto il vivaismo al fine di favorire e promuovere la professionalità nel settore; a tale proposito è stato adottato il decreto ministeriale 12 novembre 2009 che determina i requisiti di professionalità e la dotazione minima di attrezzature per svolgere tale attività.
La vite è il settore regolamentato da più tempo, è stata, infatti, la prima coltura arborea assoggettata ad un regime di certificazione, subito dopo il pacchetto sementi, sin dal 1968; tutti gli altri settori sono stati regolamentati a partire dal 1992, definendo uno standard minimo definito “Qualità CE”.
Per i fruttiferi, considerata l’esistenza di sistemi di “certificazione” in alcuni stati membri ed evitare confusione, la “Qualità CE” fu identificata come “CAC” (Conformitas Agraria Communitatis), inferiore alla certificazione, ma estesa ad un maggior numero di specie.
Nello stesso periodo (1991-1993) è stata avviata la certificazione volontaria nazionale del materiale vivaistico delle principali specie frutticole: Agrumi, Pomoidee e Prunoidee con i relativi portinnesti, cui successivamente sono stati aggiunti Fragola, Noce e Olivo.
Normativa di base di settore
Vite – DM 8 febbraio 2005 “Norme di commercializzazione dei materiali di moltiplicazione vegetativa della vite.”
Vite – DM 7 luglio 2006 “Recepimento della Direttiva n. 2005/43/CE della Commissione del 23 giugno 2005, che modifica gli allegati della direttiva n. 68/193/CEE del Consiglio, relativa alla commercializzazione dei materiali di moltiplicazione vegetativa della vite.”
Ornamentali – D.lgs. 19 maggio 2000, n. 151 “Attuazione della direttiva 98/56/CE relativa alla commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante ornamentali.”
Piante da frutto – DM 24 luglio 2003 “Organizzazione del servizio nazionale di certificazione volontaria del materiale di propagazione vegetale delle piante da frutto.”
Piante da frutto – D.lgs. 25 giugno 2010, n. 124 “Attuazione della direttiva 2008/90 relativa alla commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto destinate alla produzione di frutti (refusione).”
Piantine ortive – D.lgs. 7 luglio 2011, n. 124 “Attuazione della direttiva 2008/72/CE del Consiglio del 15 luglio 2008 relativa alla commercializzazione delle piantine di ortaggi e dei materiali di moltiplicazione di ortaggi, ad eccezione delle sementi.”